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Rabbia, paura, gioia, tristezza. Cosa sono davvero le emozioni? A cosa servono? Se imparo a riconoscerle e a esprimerle senza giudicare, posso migliorare il mio rapporto con gli altri? Nelle scorse settimane gli allievi della scuola Pescarini di Ravenna hanno trovato risposta a queste e altre domande, attraverso un percorso di educazione all’affettività organizzato da Linea Rosa e condotto da due operatrici del centro antiviolenza, le dottoresse Marianna Santonocito ed Elena Balsamini.

la Pescarini ha aderito all’iniziativa per stimolare gli allievi, 60 ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni, a sviluppare un approccio alle relazioni basato sulla conoscenza di sé e sull’ascolto attivo. Grazie al percorso, suddiviso in tre incontri, gli studenti hanno lavorato in gruppi e scavato in profondità per comprendere meglio le proprie emozioni, sperimentare la comunicazione assertiva e conoscere i meccanismi delle relazioni sane. Il progetto ha previsto anche attività come brain storming e giochi di ruolo, che hanno incoraggiato i ragazzi a uscire dalla propria zona di comfort, a comprendere che non c’è relazione senza comunicazione e che non può esserci comunicazione se non conosciamo a fondo le nostre emozioni.

Il percorso di educazione all’affettività è un’attività prevista nell’ambito del progetto regionale Scuole che promuovono salute, a cui la Pescarini ha aderito insieme ad altri istituti scolastici del territorio. Sostenuto dal Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna e dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Ravenna, Il progetto ha lo scopo di incentivare le scuole ad adottare buone pratiche per favorire negli ambienti scolastici la salute sul piano fisico, organizzativo e relazionale.

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